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RIFLESSIONI EVOLUZIONISTICHE SULL'ENCICLICA LAUDATO SI'

In tutto il testo dell'Enciclica il termine Evoluzione viene citato 3 volte.
Di seguito sono riportati i paragrafi nei quali il termine viene menzionato (in grassetto le riflessioni personali):

18. La continua accelerazione dei cambiamenti dell’umanità e del pianeta si unisce oggi all’intensificazione dei ritmi di vita e di lavoro, in quella che in spagnolo alcuni chiamano “rapidación” (rapidizzazione). Benché il cambiamento faccia parte della dinamica dei sistemi complessi, la velocità che le azioni umane gli impongono oggi contrasta con la naturale lentezza dell’evoluzione biologica.  (L’Evoluzione biologica è ormai considerata un dato di fatto)

79. La libertà umana può offrire il suo intelligente contributo verso un’evoluzione positiva, ma può anche aggiungere nuovi mali, nuove cause di sofferenza e momenti di vero arretramento. (Evoluzione è ancora (arcaicamente/erroneamente) considerata sinonimo di progresso, di miglioramento)

81. L’essere umano, benché supponga anche processi evolutivi, comporta una novità non pienamente spiegabile dall’evoluzione di altri sistemi aperti. (evoluzione biologica è un dato di fatto, ma per l’uomo ci sarebbe dell’altro…..) Ognuno di noi dispone in sé di un’identità personale in grado di entrare in dialogo con gli altri e con Dio stesso. La capacità di riflessione, il ragionamento, la creatività, l’interpretazione, l’elaborazione artistica ed altre capacità originali mostrano una singolarità che trascende l’ambito fisico e biologico. La novità qualitativa implicata dal sorgere di un essere personale all’interno dell’universo materiale presuppone un’azione diretta di Dio, una peculiare chiamata alla vita e alla relazione di un Tu a un altro tu. A partire dai testi biblici, consideriamo la persona come soggetto, che non può mai essere ridotto alla categoria di oggetto.


Riflessione/discussione:
Passano i millenni, ma si continua a considerare l’uomo superpartes rispetto al contesto ecosistemico del pianeta.

Il passaggio chiave per l’ecologia totale auspicata nell'enciclica (autoconservazione di una condizione stabile e favorevole per l’uomo?) sta probabilmente proprio nel considerarci parte integrante di un sistema, e non l’Essere predestinato a “dominare sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che striscia sulla terra” (Genesi).
A riguardo del tema evoluzionistico, comunque non centrale nell'enciclica, non si registra alcuna novità rispetto le parole già scritte da Giovanni Paolo II.

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