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Visualizzazione dei post da dicembre, 2012

PALEO-PARALLELISMO FAUNISTICO MA ATTENZIONE ALL’AMBRA

Sasso n. 2 - Ambra Baltica (D. Persico, 2012, Storie da una scatola di sassi) I fondali del mare del Nord sono un immenso giacimento fossilifero di età quaternaria, nel quale si ritrovano risedimentati anche fossili eocenici: l’ambra e gli artropodi, i vegetali e, occasionalmente, i piccolissimi vertebrati che l’ambra può includere.  Da anni i pescatori olandesi, insieme al consueto pescato tipico di quel mare, issano a bordo, con le proprie reti, ambra, zanne di mammuth, denti, ossa lunghe, manufatti preistorici e recentemente anche un frammento di osso frontale di Homo neanderthalensis . Un vero e proprio tesoro paleontologico che spesso e volentieri finisce nelle mani di collezionisti privati, ma che oggi, grazie all’opera di persone consapevoli del valore scientifico dei reperti “pescati”, viene salvaguardato.  Questi numerosissimi resti descrivono un ecosistema continentale antico e florido oggi sommerso dal braccio di mare che separa la Gran Bretagna dai Paesi

18 DICEMBRE 1912: 100 ANNI FA LA VERA STORIA DI UN FALSO ANELLO MANCANTE

The Piltdown Man è un Pub che prese il nome dalla più grande scoperta paleoantropologica mai avvenuta in suolo inglese: l’uomo di Piltdown. Ancora oggi, questo pub mantiene quel nome nonostante si sia svelato che quella scoperta altro non fu che la più grande truffa paleoantropologica di tutti i tempi. Si narra che sei gentleman inglesi, tali Charles Dawson, Pierre Teilhard de Chardin, Martin A. C. Hinton, Horace de Vere Cole, Arthur Keith e Arthur Conan Doyle, poi soprannominati la Piltdown Gang, organizzarono nei minimi dettagli, il fasullo ritrovamento del “giusto” anello mancante nell’evoluzione umana. Non un ominide simile alle scimmie dalla capacità cranica troppo inferiore alla nostra e, per giunta africano o asiatico, ma un missing link nobile, dignitoso, certo un poco primitivo, ma già ragionatore, ben pensante, con un cervello già sapiente.. e soprattutto inglese. Questi signori, impegnati nel riesumare le nobili origini dell’uomo di Piltdown, unirono l’utile al

SILURUS GLANIS

Ho sempre sostenuto, e per questo sono stato più volte redarguito dai pescatori (io stesso sono un pescatore), che l’immissione del Silurus glanis nel Po fosse uno dei colpi più duri inferti all’equilibrio dell’ecosistema.  Dalle mie parti, quando si vuole disquisire di fiume o di pesca, è d'obbligo rifarsi agli esperti, coloro che il Po da sempre frequentano. Essi conoscono i periodi di magra, di piena, prevedono le ciclicità stagionali, sanno osservare gli indizi di cambiamenti insiti nei comportamenti degli animali, dalla direzione del vento, dall’aumento della schiuma sull’acqua ecc. La loro frequentazione del fiume deriva in particolare dall’attitudine e dalla passione per la pesca, sport nel quale sono veri e propri maestri. Non gli si dica però che il motivo del vistoso calo di pesce del fiume è imputabile al siluro, ne conseguirebbero infinite discussioni basate sulla ricerca e l’elencazione di tutte le altre cause dannose alla fauna ittica autoctona, a detta loro

Darwin Day 2013 - La linea di Wallace