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Neodarwinismo, l'evoluzione della teoria


SEMINARIO
Giovedi 3 Marzo 2011
ore 14.30 Aula A
Dipartimento di Scienze della Terra
Università defli Studi di Parma

Raccontare Darwin e la teoria dell’evoluzione partendo dalle osservazioni naturalistiche condotte sulle sponde del fiume e nel territorio parmigiano. “Neodarwinismo. L’evoluzione della teoria” (Simposio delle nuove edizioni) è il libro di Davide Persico, ricercatore assegnista dell’università di Parma, che si occupa di paleontologia e paleoclima, cioè lo studio del clima nel passato. Persico è anche direttore del museo Naturalistico paleontologico di San Daniele Po, paese del quale è anche sindaco, dove di recente è arrivato un’importante reperto: l’osso frontale di un cranio di Neanderthal, ritrovato proprio sulle rive del “grande fiume”.
“E’ una scoperta sconvolgente – dice – si tratta dell’unico fossile di Neanderthal recuperato nel nord Italia e al di fuori dell’arco alpino e appenninico” spiega. Il ritrovamento fortuito (opera di un giornalista de “La Provincia” di Cremona, Fulvio Stumpo) è importante perché, come spiega Persico “conferma che i neandertaliani abitavano, seppur spostandosi, anche in pianura e non solo in zone montuose, come fino ad ora si pensava”.
Lo studioso in stile “darwiniano”ha svolto ricerche un po’ in tutto il mondo, spingendosi anche in Antartide, ma le osservazioni più importanti e le esperienze di ricerca più significative, confluite poi nel volume, sono strettamente legate al territorio di Parma.
“Il libro – spiega – è una raccolta di saggi che parla dell’evoluzione della teoria di Darwin alla luce delle nuove scoperte e discipline. Il neodarwinismo parte dalla teoria di Darwin, arricchendola però dei nuovi apporti che sono venuti in particolare dalla genetica e dai ritrovamenti dei fossili”. Proprio grazie a quest’ultimi “è stato possibile accantonare – continua – il concetto di anello di congiunzione a favore della transizione graduale”.
Il libro ricostruisce tutti gli aspetti della vicenda, sottolineando l’importanza della teoria darwiniana nel campo delle scienze. Eppure a partire dalla riforma Moratti ha visto ridursi il suo spazio nei programmi scolastici, scomparendo del tutto dalle scuole elementari: “Una mancanza seria – dice Persico – ecco perché con il museo cerchiamo di sopperire”.
Scrivendo il libro Persico ha fatto una “scoperta” negli archivi dell’università: “Mi sono imbattuto in un manoscritto di un certo Del Magno, che credo sia uno studente di Pellegrino Strobel. Potrebbe trattarsi di un compito o di una tesina” . Il testo è la traduzione di un articolo di un geologo naturalista americano Charles Baker Adams (1814-1853) morto all’età di soli 39 anni.
“L’articolo di Adams riguarda le osservazioni naturalistiche da lui compiute nell’isola di Giamaica. Quello che colpisce è che nel resoconto del geologo, otto anni prima dell’uscita de L’origine della specie, si ritrovano osservazioni e concetti che verranno poi approfonditi da Darwin nella sua opera”. La “bibbia” dell’evoluzionismo infatti uscì nel novembre 1859, ma secondo le ricerche condotte da Persico il grande naturalista inglese conosceva l’articolo dell’americano, che venne citato in un edizione non pubblicata de “L’origine della specie”.
Così Persico: “Darwin apprezza le osservazioni dell’americano, ma la mia impressione è che la viva un po’ come un’invasione di campo”. Quello che colpisce è la vicinanza dei due testi, come quando Adamas dice “che l’isola di Giamaica sembra un continente in miniatura” – commenta Persico – una considerazione identica a quella che Darwin fece a proposito delle Galapagos”.
Raffaele Castagno
(http://libri-parma.blogautore.repubblica.it/2010/02/02/studiare-darwin-sulle-rive-del-po/#more-580)

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