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TRANQUILLO, IN OGNI CASO ARRIVEREMO AL MARE...

Incessante pazienza ed inesauribile continuità, persistenza infinita e pace interiore profuse dalla certezza del risultato. Questa è la sensazione trasmessa dal fiume in piena, una piena primaverile, tranquilla e pacifica, rinfrescata dalla persistente pioggia di diversi giorni; rigogliosa arteria di barocca vegetazione. Una rigonfia serpe verde, sazia e pigra, ostinatamente convinta di raggiungere il mare. Entriamo in due nel fiume, dalla lanca della Motta, stagno tranquillo generalmente sovrastato dall’alto pontile. Ma oggi è diverso. Uno specchio color bottiglia riflesso di verdi alberi e cielo imbronciato; il pelo dell’acqua come orizzonte tra due mondi, un limite che ci apprestiamo delicatamente a solcare.
I kayak scivolano muti increspando la superficie cristallina dalla riva fittamente vegetata, un breve passaggio e poi il richiamo del fiume.
Lo intravedo all’orizzonte passare noncurante della vicina quiete, con un rombo sommesso avvertimento dell’infinita potenza. Gonfio d’acqua, marcato di schiuma, amalgama il verde dello stagno col proprio torbido colore bruno. Ci avventuriamo rasente la sponda interna del grande meandro, memoria di primordiali abitati, dove la corrente è ancora clemente e le carpe si insinuano nella riva a raccogliere il dono della piena. Sfruttiamo le correnti del giro di meandro per entrare nella vecchia lanca, indelebile ricordo di infanzie trascorse a pescare. Lanca "della grossa riva alta", oggi soltanto lieve depressione golenale insinuata tra boschetti di salici. L’inatteso ingresso primaverile del fiume sembra rianimarla e con essa il nostro entusiasmo. La percorriamo interamente attraverso uno stretto canale tra l’erba alta, riparo d’emergenza di invertebrati in fuga dalla piena. Le carpe indaffarate tra l’erba mostrano sgargianti rosse pinne dorsali e possenti code. Si snoda in uno scenario selvaggio la lanca, tra salici rigogliosi, prati polifiti ed essenze naturali. La percorriamo per intero, in silenzio, tra voli di germani, aironi allarmati, chiocciole disperate ed il verde intenso dell’intorno...
Ci apprestiamo inebriati a riprendere il fiume quando anche il cielo comincia a tracimare imponendo un tempestivo ritorno. La corrente in mezzo al fiume è veloce spinta verso il ritorno, tra sferzanti gruccioni colorati ed un cuore colmo di pace e di natura da raccontare.

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